Che tu sia un artista, ti occupi di marketing, comunicazione o pubblicità, oppure lavori nel campo degli eventi e degli allestimenti, dacci retta: visita la mostra di Obey a Milano. L’ultimo giorno di apertura sarà il 27 ottobre 2024, quindi segnalo sul calendario.
Noi ci siamo stati, ci siamo guardarti attorno, seguendo la filosofia dell’“andare oltre” noi stessi e l’immateriale che da sempre accompagna la nostra attività. Si tratta di un formidabile esercizio di aggiornamento continuo per osare senza (inutili) esagerazioni, raggiungendo l’audience (sia quella dei clienti che quella dei clienti dei clienti) in modo convincente e utile. Sarà un’occasione che arricchirà il tuo bagaglio esperienziale senza appesantirlo, anzi, ti restituirà gran valore, imperdibile, anche se conosci già l’artista.
L’allestimento alla Fabbrica del Vapore permette alla mostra “Obey ― the art of Shepard Fairey” di esprimersi in tutta la sua potenza visiva. Le opere ci costringono a riflettere sulle urgenze della contemporaneità, con una narrazione immersiva che attinge dalla propaganda, dal design grafico e dall’iconografia politica, invitandoci e invitandoti a mettere in discussione l’autorità, il consumismo e le dinamiche di potere della società, costringendoci a riflettere sul nostro ruolo di cittadini globali.
Proprio così, la mostra è estremamente immersiva, a partire dalla disposizione strategica delle opere, organizzate in un percorso che, senza fare troppi spoiler, riprende il simbolo della stella, uno degli elementi distintivi presente in molti dei suoi lavori. I temi e i soggetti, che vedrai essere già stati trattati in diverse creazioni, sono affrontati in una nuova veste grafica, mentre l’illuminazione esalta i colori blu, rosso e neroche dominano i manifesti e le serigrafie di Obey.
Ma non è finita qui. La piattaforma di atterraggio dei QR code di corredo alle opere rimanda ad un’audioguida coinvolgente ed efficace, e un video in cui l’artista si racconta ti fornirà un approfondimento che arricchisce l’esperienza visiva, permettendoti di vivere la mostra in modo autentico, dalla storia al pensiero che guida l’artista.
E per lasciare il segno, letteralmente parlando, durante il periodo del vernissage della mostra, Obey ha creato un murale nel quartiere Gallaratese che ritrae il volto di una donna avvolta nell’hijāb, con una lacrima che racchiude fiamme e una colomba, simboli delle tensioni dei conflitti mondiali. Un’opera che ti spinge a riflettere sul dolore umano e sulla necessità di cambiamento. E se non dovessi avere tempo e risorse per andare a vederla non ti preoccupare, perchè all’interno della mostra troverai la sua gigantografia, insieme ad altri murales che l’artista ha realizzato in tutto il mondo, permettendoti di viaggiare nella realtà concreta dell’arte urbana e della riflessione sociale.
E quindi, hai tempo fino al 27 ottobre 2024 per scoprire la mostra promossa dal Comune di Milano in collaborazione con con la Fabbrica del Vapore e Wunderkammern (Gruppo Deodato) gestore dell’organizzazione e della curatela di ogni singola produzione artistica dello street artist.
Che aspetti? Visita “Obey ― the art of Shepard Fairey“.